Ogni nuovo settore industriale diviene rapidamente un banco di prova per lo sviluppo di soluzioni pionieristiche.
Questo è certamente vero nel caso di sistemi fotovoltaici per la generazione di energia elettrica, un settore che negli ultimi anni ha conosciuto una forte espansione sia in termini di numeri che di dimensione degli impianti.
Le installazioni fotovoltaiche di maggiori dimensioni sono spesso posizionate in ambienti estremamente aggressivi dove, oltre all’esposizione continuata alle radiazioni ultraviolette, risultano anche sottoposte agli effetti di polvere, sabbia, temperature elevate, vento e ridottissima umidità atmosferica.
La perfetta operatività di una centrale elettrica fotovoltaica dipende dal corretto funzionamento dei pannelli solari, la cui efficienza è ottimizzata mediante l’uso di tracker solari che garantiscono il continuo allineamento con il sole.
Evidentemente tutti i componenti dei tracker solari devono sempre rispondere adeguatamente ai comandi di allineamento, riducendo i tempi di fermo per manutenzione o, peggio, di malfunzionamento.
GGB, multinazionale attiva in più campi industriali (www.ggbearings.com), offre soluzioni per la prevenzione dei problemi dovuti all’attrito, ottimizzando la progettazione dei suoi dispositivi mediante un’avanzata conoscenza dei fenomeni tribologici, il cui studio permette di ridurre attrito e usura nella progettazione e produzione di dispositivi tecnici e industriali.
Un equipaggiamento completo di boccole e supporti realizzati con compound plastici autolubrificanti è stato messo a punto per attrezzare gli elementi di pilotaggio dei tracker solari.
Le boccole EP®15 “progettate per il sole” sono stampate con un compound autolubrificante LATI basato su POM, capace di offrire eccellenti caratteristiche meccaniche e tribologiche oltre a un’ottima resistenza alle radiazioni UV.
Questa soluzione di GGB non richiede lubrificazione esterna e quindi non comporta più tempi di manutenzione destinati a risolvere difficoltà legate all’essiccazione di olio e grasso oltre che alla formazione di morchie abrasive che possono usurare elementi metallici.
Il compound resiste perfettamente all’abrasione causata da sabbia e polvere, non è infragilito dal sole e assicura il mantenimento nel tempo delle sue proprietà più significative.
A differenza di materiali simili realizzati su resine igroscopiche, EP®15 funziona senza difficoltà a temperature comprese fra −40 e +125°C e a ogni livello di esposizione solare e umidità ambientale.
È anche interessante notare che i sistemi GGB possono essere sottoposti a compressione fino a 65 MPa senza danni strutturali.
Infine, EP®15 di GGB risulta perfettamente conforme alle rigorose normative ambientali RoHS, ELV e WEEE.
GGB aiuta a creare un mondo di movimento senza attrito grazie alla sua tecnologia applicate a boccole e superfici autolubrificanti. Le stazioni di R&D, test e produzione sono presenti in USA, Germania, Francia, Brasile, Slovacchia e Cina. GGB si affianca a clienti in tutto il Mondo con le sue soluzioni tribologiche su misura, efficienti e sostenibili. I tecnici GGB offrono la loro competenza e passione nel campo della tribologia a un vasto gruppo di industrie, inclusi player in ambito automotive, aerospaziale e industrial manufacturing. Per ogni ulteriore informazione contattare www.ggbearings.com.
Il PTFE è un polimero dotato di caratteristiche peculiari, fra le quali il ridottissimo coefficiente d’attrito.
Acti 9, uno dei più recenti prodotti Schneider proposti nell’ambito dei sistemi modulari per la distribuzione finale della bassa tensione.
Il LATILUB 66-01M è un secondo compound autolubrificante LATI su base PA66, addittivato con bisolfuro di molibdeno, messo a disegno da ENHA nello stesso progetto per produrre altri particolari del sistema di sollevamento dove la riduzione dell’usura è da